Questo prolungarsi di temperature miti e umide è l’ideale per chi, come me, è un magnete per zanzare.

Qualche giorno fa è capitato di essere invasi da nugoli di moscerini. Quando nella stanza in cui sei si raggiungono i 28° è una bella scocciatura dover scegliere tra il patire un caldo sahariano o il ritrovarsi al centro di un tornado di insettini. Passata l’invasione dei moscerini ecco rifare capolino le zanzare, accompagnate da orde di cimici. La domanda è: a quando le cavallette? Credo andrò a rileggermi le piaghe d’Egitto ed anche l’Apocalisse per capire cosa aspettarmi nell’immediato futuro.

Ma torniamo a noi e alle amate zanzare. Quale utilità hanno per l’ecosistema? Qualcuno me lo dica perché a me ancora sfugge. Probabilmente la stessa utilità delle cimici, ma queste ultime a parte puzzare come uova marce se schiacciate, non danno particolare fastidio. Le zanzare invece sono la bestia nera di coloro che, come me, le attraggono come magneti.

Arriva l’estate, finalmente si possono riporre le calze, usare abiti leggeri, dare libertà alle gambe. Ma no! Non si può! Perché è come esibire una succulenta bistecca ad un leone affamato, dove la bistecca è la mia carne e il leone è la zanzara tigre. Non si può, perché al passaggio di questi odiosi volatili, le gambe sembrano il manto della Pimpa: bianco a pois rossi. Ed eccoci quindi noi magneti, a ricoprirci le gambe, a ricorrere ad antizanzara con qualsiasi tipo di intruglio, dal naturale all’ammoniaca. Al dopo zanzara e, udite udite, dalla Cina è arrivato un portentoso arnese! Una pistolina con una punta che, schiacciato il pulsante di attivazione, si arroventa. Applicata alla puntura dovrebbe smorzarne il gonfiore e attenuare il prurito. Funziona, se sopravvivete all’ustione, ma di certo non toglie gonfiore e arrossamento che stazionano sulla pelle per giorni a prescindere.

Il Daily Mail ha pubblicato qualche giorno fa una notizia che identifica nell’odore della pelle, la causa dell’attrazione che generiamo verso questi insetti. L’articolo cita uno studio della Rockfeller University di New York che sostiene che i magneti per zanzare producono determinati acidi epidermici che fungono da raggi traenti per queste fastidiose astronavi. Gli stessi studiosi stanno armeggiando con i batteri della pelle per andare a modificare gli odori emessi.

Lo studio consisteva nel chiedere a 64 volontari di indossare calze di nylon sui loro avambracci per catturare l’odore della pelle. Le calze sono poi state sistemate in trappole separate alla fine di lunghi tubi in cui sono state liberate le zanzare. Maria Elena de Obaldia, a capo del team di studiosi, ha subito constatato come le zanzare si raggruppassero attorno al campione più “interessante” per loro. Il campione vincitore è risultato essere 100 volte più interessante dell’ultimo classificato.

Questi risultati sono stati confermati anche da un neurogenetista della Florida, insomma c’è poco da fare: i magneti per zanzare rimangono tali dovunque. Ed è a causa di queste molecole grasse che fanno parte dello strato idratante della pelle, prodotte dalle persone in quantità differenti. I batteri sani presenti sulla nostra pelle mangiano questi acidi producendo parte del nostro odore.

Ciononostante, trovare una soluzione a tutto ciò non è facile, perché queste bestioline si sono trasformate in vere e proprie macchine succhiasangue. Infatti gli scienziati hanno condotto l’esperimento anche su zanzare il cui olfatto era stato modificato da un intervento genetico. Eppure anche quelle andavano a divorare gli stessi magneti. Anche le zanzare sono resilienti.

Non sarà che anziché incaponirci a sterminarle, dobbiamo deporre le armi e imparare da loro?

Di Cinzia Costi

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