
Riceviamo dalla “cugina” Elle questo testo, che pubblichiamo volentieri ma non senza un sentito e forte richiamo: non mandiamo questo tipo di messaggi per far vedere che siamo bravi. Non ne abbiamo bisogno e non siamo bravi con un semplice inoltro.
Siamo bravi solo se riusciamo ad avere da parte di chi scrive, noi, e di chi legge, voi, un impegno, non limitato al giorno di celebrazione dell’ambiente, ma esteso temporalmente e con azioni precise. Assumetevi la responsabilità di azioni virtuose e non nascondetevi, nella consapevolezza che dal buco della serratura, che non c’è, nessuno vi guarda.
Siate responsabili, dandovi alcuni obiettivi a cui rispondere da persone serie e senza riempirvi soltanto la bocca. “Nell’universo ci sono miliardi di galassie, nella nostra galassia ci sono miliardi di pianeti, ma c’è solo una Terra. Prendiamocene cura”.

Il tema per l’edizione 2022 di questa giornata è stato à il “Ripristino degli ecosistemi”. La giornata è stata istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite con la risoluzione 2994 del 15 dicembre 1972, dopo la prima grande Conferenza di Stoccolma.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente è nata con l’obiettivo di prevenire, fermare e invertire i danni inflitti agli ecosistemi del pianeta, cercando di trasformare il concetto attuale di sfruttamento della natura nel più consono concetto di processo di guarigione della stessa.
Quest’anno ha avuto anche un altro importante significato, lanciando ufficialmente il “Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema”: missione globale istituita allo scopo di far vivere miliardi di ettari, dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare.

Ma perché è così importante questa giornata?
La Terra attualmente sta vivendo una triplice emergenza:
1) L’atmosfera si sta riscaldando troppo rapidamente perché l’uomo e la natura possano adattarsi
2) La perdita di habitat fa sì che, secondo le stime, 1 milione di specie siano e saranno sempre più a rischio di estinzione
3) L’inquinamento continua ad avvelenare l’aria, la terra e l’acqua.
Sarà mai possibile uscire da questa condizione e imparare tutti insieme a salvaguardare l’ecosistema?
È possibile uscire da questa condizione, ma solo nel momento in cui le tecnologie, già esistenti, risulteranno accessibili a tutti i popoli. Per slegarsi da questa condizione critica è necessario trasformare le nostre economie e le nostre società, superare il paradigma tecnologico del tecnopolio, lavorare per uno sviluppo inclusivo, equo ed equilibrato.