Massimo Cotto. Chi è? Per fortuna è grazie a linee editoriali come quella di Eoo che si scoprono le resilienti volontà di coloro che pensano ancora che la vita sia bella, con opportuni strumenti. Grazie a loro prolifera la necessità di farsi del bene con i pensieri positivi.

Come diceva uno dei tanti miei maestri di vita (ne ometto il nome ma era un vigile del comune di Bibbiano, tristemente noto per tanti versi ma onorevolmente alle cronache per aver dato i natali al mio servizio militare di obiettore) con le sue perle di saggezza, una delle quali è tatuata indelebilmente come tante altre sulla mia pelle (ed indirettamente su quella di Eoo): si deve piangere nella vita , ma non è obbligatorio farlo su una 500 e nemmeno vietato farlo su una Ferrari Testa Rossa. Meglio la seconda.

Sta a dire il concetto: non si deve intendere nella stretta materialità, che tutti si devono procurare una Ferrari. Non è vietato nella nostra filosofia, ma non siamo così materialisti: allegoricamente son9 tante le Ferrari che ci possiamo concedere. Ed allora torniamo a Massimo Cotto, una delle tante Ferrari che dovremmo correre il rischio di guidare. O meglio farci guidare. Giornalista musicale, scrittore, oggi a Virgin Radio, sicuramente la versione più pop del rock, ma la sua presenza garantisce un verbo, il verbo, quello che noi vogliamo dalla musica. In generale da tutti i tipi di musica nei quali ognuno di noi trova conforto. Anche il liscio, why not, Io nello specifico lo trovo nella musica rock, scontato, ma non così tanto.

Massimo Cotto è un evangelista del Rock, musica popolata da un sacco di cattivi maestri e pessimi esempi. Ma noi dai questi cattivi esempi, se non hanno nulla di meglio da dire, prendiamo la musica che passano. E ci accontentiamo. Spesso, come Maradona nel calcio, se non li facciamo esprimere con parole e pensieri, in generale in ambiti diversi dalla musica, i cattivi esempi li teniamo come colonne sonore del nostro conforto e delle nostre vite, vite che ogni giorno ci fanno correre il rischio di dover piangere sulla 500.

Ed invece no, c’è anche Massimo Cotto evangelista e le sue parabole del Rock. Il Rock che accende la luce delle nostre vite, Ferrari Testa Rossa sulla quale ci accomodiamo per rendere confortevoli, trasformando in gioia ansie e dolori. Massimo Cotto ci regala un libro, “Rock is the answer. La risposta della musica alle questioni della vita”. Edizioni Marsilio.

Il nostro narratore ci vomita in pagine ciò che ha fagocitato nel corso degli anni: incontri e interviste con tanti personaggi iconici, non importa se tutti o i più importanti, le loro riflessioni fuori dalla musica. Ha raccolto quelle che a mio parere generano un alto concentrato di conforto, inaspettate. Mi hanno stupito, io convinto del fatto che i musicisti diano il massimo di se stessi nella musica e se non parlano. Non pensavo a tanto contenuto.

Intimità raccolte da Cotto e riportate non per farle diventare riflessione planetarie, ma, mutuando le sue stesse parole, per entrare in una dimensione di interpretazione personale, ‘nostramente’ intime, riferite alle nostre vite personali. Dodici mesi, e per ogni giorno del mese i protagonisti del rock sono citati con meditazioni, riflessioni, consigli, aneddoti. Una parola chiave, consigli per un brano cult da ascoltare al giorno. Ed ancora una volta siamo riusciti a trovare la nostra Ferrari.

Un esempio? Per il giorno 20 maggio, il consiglio è di ascoltare ì Beatles, Yesterday. Struggente. Poi buttiamo la malinconia (che nel suo essere generatrice di conforto male non fa) e leggiamo Mark Knopfler (Dire Straits) “…il passato è la nostra placenta. Tutti pensano che guardare indietro sia un ostacolo al futuro, io penso invece il modo migliore per guardare avanti. Abbiamo piedi d’argilla. La nostra storia, le nostre tradizioni sono le rocce a cui aggrapparsi”.

E allora l’ottimismo e il futuro sono avanti, il nostro a-tendere con tutta la forza d’animo e positività che ci sono possibili, sempre. Dai, via in macchina con Massimo.

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