I primi segni dell’estate sono evidenti. È già arrivato il caldo e le prime avvisaglie sono l’arrivo in massa delle zanzare. Punture, pizzichi e prurito sono in crescita, ma – scrive il Guardian – “ci sono segnali che una soluzione per il 20% della popolazione che riceve un numero di punture superiore alla media potrebbe presto essere in arrivo”. In che modo? All’inizio di maggio, i ricercatori dell’Università di Gerusalemme (Huji) hanno sviluppato un nuovo repellente in grado di ridurre dell’80% il numero di zanzare che si nutrono del nostro sangue.

Uno studio pubblicato sulla rivista Pnas Nexus rivela che l’applicazione di un sottile strato a base di nanocristalli di cellulosa (Cnc) presenti in natura, una materia prima rinnovabile contenuta nel cotone e nel legno, un composto organico con un odore sgradevole, spalmato sulla pelle ha prodotto un “camuffamento chimico”. E questo camuffamento ha confuso le zanzare e le dirottate altrove, verso altri obiettivi.

“La combinazione Cnc-repellente avrà un’efficacia e un raggio d’azione più lunghi rispetto ad altri prodotti attualmente disponibili sul mercato”, afferma Jonathan Bohbot, docente anziano presso Huji e uno dei coautori dell’articolo, aggiungendo che si attendono ora “alti livelli di adozione del prodotto” se e quando arriverà sugli scaffali.

Secondo alcune stime, poi, i geni rappresentano “l’85% della propensione di una persona a esser punta”, mentre la società che esegue i test del Dna, la 23andMe, afferma d’aver “identificato ben 285 marcatori genetici ereditari” che sono all’origine della frequenza con cui le zanzare colpiscono le loro vittime. Anche perché le zanzare sono attratte dall’uomo attraverso sostanze volatili (composti organici) che noi stessi emettiamo col nostro respiro.

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