Eoo recentemente ha dedicato un articolo ad Adriano Olivetti, per esaltare quello che per tutti i buoni motivi possibili si può definire universalmente non un, ma l’imprenditore illuminato. E fatto un ragionamento all’interno della nostra redazione, il tema degli imprenditori illuminati ci ha preso. Tanto che ci piacerebbe dare spazio ad altre figure di imprenditori definibili illuminati, magari viventi.

Esiste però uno specifico esercizio prodromico a questa nostra ricerca, oggetto di questo articolo: le caratteristiche di ciò che andiamo cercando, che cosa stiamo cercando, quali capacità e quali virtù dell’illuminato. Sarebbe molto semplice dire: bravo, bello, simpatico, intelligente. Buddha, Gesù? Non esageriamo.

Caratteristiche condivisibili o meno, noi cerchiamo, quasi come Diogene (il Cinico), l’uomo-imprenditore. In pubblico, il gestore di tutti i fattori organizzativi della sua impresa. Nel privato della sua azienda, la sua etica, la sua equità: non quelle riconosciute dai classici parametri del mercato di riferimento (commerciale, economico o sindacale), ma quelle riconosciute da chi condivide con l’imprenditore il recinto della vita aziendale, la sua comunità.

Diciamo questo riferendoci, in modo un pò solenne, alle doti di un condottiero. Alessandro Magno in guerra non era una signorina, terrorizzava, ma i suoi militari lo adoravano. Ovviamente chiudiamo subito la bocca a inopportuni e facili commenti. Dalla nostra ricerca escludiamo, seppur onorati ed adorati dai propri accoliti, gli imprenditori illegali, quelli da criminalità organizzata. Ovvio, ma non scontato, ove si consideri che nella letteratura organizzativa economica qualcuno, dovendo individuare un esempio organizzativo desinenza ed efficienza italiana, non abbia risparmiato di citare l’organizzazione mafiosa. Non arriviamo a tanto. Ma al contrario non vorremmo esaltare capitani d’impresa di sicuro gradimento negli ambiti citati, ma per niente rispettati dalla propria comunità-impresa.

Ecco che comincia a delinearsi l’imprenditore di Eoo. Risoluto, pioniere, in guerra con il mondo per la sua organizzazione, ma adorato nei prati di casa, esaltato: un similcondottiero. E vorrei, per definirlo ancora meglio, scomodare, mutatis mutandis, un principio di machiavelliana origine: la ragion di stato. Risparmio approfondimenti storici, sforziamoci di renderne il concetto fruibile per il nostro imprenditore. La ragion di stato che deve ammantare nei comportamenti il nostro, nel caso specifico, è un insieme di regole e logiche interne, che abbiano un peculiare valore positivo nella comunità, o meglio, nel recinto aziendale. Laica ed efficace in primis, la ragion di stato del nostro illuminato non rinuncia, ma antepone all’interesse economico personale, equità e benessere diffuso per la sua comunità. Nel mercato la ragion di stato risalta attraverso un necessario contemperamento di sapienza e astuzia, che non deve mancare, ma mai eccedere un limite che prima o poi il mercato condanna.

Alessandro Magno in sella a Bucefalo nel mosaico della battaglia di Isso – wikimedia

Diversamente, all’interno dell’organizzazione significa escludere dal novero delle decisioni tutto ciò che avvantaggia il particolare, o le soluzioni comode, di breve respiro. Gli imprenditori che cerchiamo sono quelli che meditano le scelte di un benessere il più diffuso possibile, equo, un punto di caduta ragionevole per l’intero sistema organizzativo. L’acceleratore si schiaccia per affrontare il mercato: astuta sapienza, come dicevamo prima. Ma nell’impresa virtuosa la regola è astuta prudenza rigorosamente pragmatica, egualitaria e rispettosa di un’identità coerente.

Ora viene il difficile: noi cercheremo questo o questi imprenditori. Sarà avvantaggiato chi è facilmente riconducibile a queste caratteristiche. Agli altri, se vogliono, lasciamo in dote un consiglio. Non abbiate paura dei giudizi, si chiamano indagini di clima e danno, se condotti in trasparenza, la misura della vostra illuminazione.
Con queste caratteristiche anche Diogene lo troverebbe: l’uomo e l’imprenditore.

Noi ci proveremo.

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