
“Ogni piccola ombra di gentilezza si diffonde nello spazio e nel tempo, influenzando vite del tutto sconosciute, perché la gentilezza si trasmette e cresce ogni volta che viene trasmessa, finché un semplice gesto di cortesia diventa anni dopo e in luoghi lontani, un generoso atto di coraggio.” H.R.White
Sono pienamente convinta che la gentilezza sia una virtù straordinaria, dalla quale si può (o si potrebbe) ottenere tanto. Purtroppo, la contemporaneità le lascia poco spazio: viviamo in un momento così veloce, che praticare la gentilezza risulta essere una perdita di tempo. Tempo che spesso manca, anche solo per un “grazie”.
Eppure è così bello vivere in contesti gentili, un semplice gesto può cambiare le giornate.
Sarà capitato anche a voi, ad esempio, di trovarvi in auto nel pieno di una giornata iniziata male e di dovervi fermare per far attraversare un pedone, che ricambia il vostro gesto con un cenno di ringraziamento e un sorriso. Se lasciate che quel sorriso vi attraversi, la vostra giornata improvvisamente prenderà una piega diversa. Il vostro cuore appesantito dallo stress delle incombenze si farà più leggero e suvvia ammettetelo, non potrete fare a meno di ricambiare quel sorriso.

Anni fa sono partita per la mia prima trasferta di lavoro da sola, in un paese a me sconosciuto, dal quale mi divideva un volo aereo. Ho sempre amato volare, ciò che in realtà mi provoca disagio sono le pratiche precedenti l’imbarco, come credo accada a tutti i perfezionisti estremamente ligi alle regole. Anche in quel caso mi preoccupava doverle affrontare da sola. Mi sono avvicinata al bancone del check-in e l’hostess, dopo aver controllato i documenti, mi ha guardata sorridendo e rassicurandomi. Da lì ho preso coraggio e sono partita: i miei timori si erano di colpo ridimensionati, la mia ansia placata.
Non è appagante soltanto ricevere gesti di gentilezza, ricordate cosa si prova a farne? Pensate a come può cambiare una conversazione se si aggiungono le famose parole gentili: “Buongiorno”, “buonasera”, “per piacere”, “grazie” e magari persino un “buon lavoro”! È inevitabile goderne, restarne soddisfatti, sorridere. Se questi gesti non venissero ricambiati, certo roderebbe, ma proseguiremmo con la consapevolezza di aver fatto la nostra parte per rendere la nostra (e l’altrui) giornata migliore.

La gentilezza genera stupore: avete mai incontrato lo sguardo stupito di qualcuno a cui avete rivolto una parola gentile? Quasi come fosse cosa ormai inusuale. Probabilmente è così, ma sta a noi coltivarla, perché ha un potere sottovalutato.
E non dimentichiamoci di noi stessi!! Dobbiamo essere gentili con noi stessi, prenderci cura di noi. Smetterla di pretendere ciò che non possiamo dare, capirci, confortarci, abbracciarci, spronarci ma sempre con gentilezza e rispetto. Perché la gentilezza deve partire da noi: se sapremo essere gentili con noi stessi, saremo persone più felici e gli altri saranno sicuramente più propensi ad essere gentili con noi.
Chiudo con un brano, che ci ricorda proprio questo: vi entrerà in testa e probabilmente nel cuore. Lasciatelo fare, lo farà gentilmente.
Articolo a cura di Cinzia Costi
Bellissimo !!!! leggervi da NY….ascoltare questa canzone , E’ essere gentili con se stessi e con chi ci sta attorno ….