Ci sono persone che preferiscono fare regali piuttosto che riceverli. Perché le emozioni che suscita ricevere un dono, sono nulla in confronto a quelle che si provano nel vedere lo stupore, la felicità e la soddisfazione negli occhi di chi si è fatto felice regalando qualcosa.

Credo di essere una di quelle persone.

Adoro cercare questo stupore e suscitare felicità, attraverso piccoli doni. Talvolta anche inaspettati o senza motivi particolari. La cosa peggiore che può capitare è quella di sbagliare il dono, pur con tutte le più buone intenzioni, e vederselo rifiutare. Magari con sdegno. 

È capitato. Pazienza: quel dono ora è al mio polso a ricordarmi che, per quanto si pensi di conoscere le persone, non le si conosce mai abbastanza.  Per quanto pensiamo che qualcosa sia piacevole, non lo è altrettanto per tutti. Per quanto ci si sforzi, probabilmente a volte gli sforzi non sono così necessari, perché nelle relazioni, nelle amicizie, nel rendere felici gli altri, tutto dovrebbe essere naturale. Se richiede sforzo allora forse non vale la pena

Ci sono poi quei contesti in cui donare e rendere felici gli altri non richiede sforzi, o meglio non tanti, ma comporta una soddisfazione immensa. Uno di questi contesti è il volontariato. Spesso ci nascondiamo dietro al fatto che abbiamo già poco tempo per noi ed è difficile trovarne per gli altri. Ma ci sono piccole azioni, che richiedono poco tempo e regalano grandi emozioni. Una di queste è donare il sangue.

Purtroppo, donando sangue (o plasma) non ci sarà concesso di vedere lo stupore negli occhi di chi riceve il nostro dono, ma ci darà tanto. Entrare in un ambulatorio per donare è come entrare in una seconda famiglia, per un’overdose di sorrisi, di quiete e di soddisfazione. Ecco il piacere di donare.

Donare qualcosa è di per sé un augurio di felicità. Un augurio di benessere. L’augurio di poter esaudire un desiderio. Donare una parte di sé agli altri non è altro che tutto ciò, ma all’ennesima potenza. Il senso di utilità che si prova è impagabile. Il senso di avere un senso, e di averlo dato alla propria vita.

Tornando all’augurio non posso che ricordare la poesia qui sotto, che secondo me racchiude l’essenza dell’auspicio stesso. 

A voi auguro tempo e la capacità di godere dei doni che fate!

Poesie scelte: ELLI MICHLER, Dir Zugedacht – Dedicato a te (Monaco 2004).

Non ti auguro un dono qualsiasi,

ti auguro soltanto quello che i più non hanno.

Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;

se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,

non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.

Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,

ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,

ti auguro tempo perché te ne resti:

tempo per stupirti e tempo per fidarti

e non soltanto per guardarlo sull’orologio.

Ti auguro tempo per contare le stelle

e tempo per crescere, per maturare. 

Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.

Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso,

per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo,

tempo per la vita.

A cura di Cinzia Costi

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