I piccioni, quando dormono, potrebbero sperimentare visioni di volo. Lo dimostra uno studio dei ricercatori della Ruhr University Bochum, in Germania, e dell’Istituto Max Planck per l’intelligenza biologica, pubblicato sulla rivista Nature Communication. Gli studiosi hanno studiato i modelli di attivazione cerebrale nei piccioni addormentati, utilizzando la risonanza magnetica funzionale. Lo studio ha rivelato che, come nei mammiferi, la maggior parte del cervello è altamente attiva durante il sonno Rapid Eye Movement (REM), ovvero il momento del sonno più profondo, in cui gli occhi si muovono molto rapidamente sotto alle palpebre ed è l’unica circostanza in cui avvengono i sogni, possibili proprio grazie alla grande attività del cervello. Tuttavia, questo stato di veglia potrebbe avere il costo di una ridotta rimozione dei rifiuti dal cervello.

Durante il sonno non-REM, il cervello è metabolicamente meno attivo ed elimina i prodotti di scarto facendo defluire il liquido spinale cerebrale attraverso i ventricoli cerebrali – le camere interconnesse che circondano le strutture del cervello – e poi attraverso il cervello.

La questione se processi simili avvengano anche negli uccelli è rimasta finora irrisolta. “L’ultimo antenato evolutivo comune di uccelli e mammiferi risale a circa 315 milioni di anni fa, agli albori dei vertebrati terrestri”, ha spiegato il professor Onur Güntürkün, direttore del Dipartimento di Biopsicologia della Ruhr University Bochum. “Eppure i modelli di sonno degli uccelli sono notevolmente simili a quelli dei mammiferi, comprese le fasi REM e non-REM”, ha continuato Güntürkün.

Per scoprire cosa succede esattamente quando gli uccelli dormono, i ricercatori hanno utilizzato videocamere a infrarossi e la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per osservare e registrare gli stati di sonno e di veglia di 15 piccioni appositamente addestrati a dormire in queste condizioni sperimentali.

Le registrazioni video hanno fatto luce sulle fasi del sonno negli uccelli. “Siamo stati in grado di osservare se uno o entrambi gli occhi erano aperti o chiusi e di seguire i movimenti oculari e le variazioni delle dimensioni della pupilla attraverso le palpebre trasparenti dei piccioni durante il sonno”, ha detto Mehdi Behroozi, borsista di ricerca post-dottorato presso il Dipartimento di Biopsicologia dell’Università della Ruhr di Bochum. Contemporaneamente, le registrazioni della risonanza magnetica funzionale (fMRI) hanno fornito informazioni sull’attivazione cerebrale e sul flusso del liquido cerebrospinale nei ventricoli.

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