
1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva e proclama la Dichiarazione universale dei diritti umani: 30 articoli, emanati dall’uomo per l’uomo, con l’obiettivo di tutelarsi da sé stesso.
Una dichiarazione di principi, composta quindi da atti di natura non vincolante e nemmeno esortativa – come scarabocchi di un bambino sulla tovaglia del ristorante.
Concetti eterei che sfumano nella cruda realtà dei fatti e delle notizie del mondo.
Queen, News of the world, 1977 – Frank Kelly Freas viene contattato da Roger Taylor per replicare sulla copertina dell’album l’immagine che aveva disegnato sul numero dell’ottobre del ’53 di Analog. I Corpi defunti dei gruppi della band, la goccia di sangue sul dito metallico del mostro robotico e i suoi occhi: tristi, malinconici, delusi, sconvolti e increduli davanti a quell’orrore che egli stesso ha causato.
Mi ha sempre ricordato il celebre quadretto familiare-cannibalesco di Goya, Saturno che divora i suoi figli, 1821-1823: dal verde collo di bottiglia dell’album al nero catrame del dipinto, il passo non è poi così lungo, un salto, da una colonna di Pantone all’altra.
30 articoli dicevamo, 30 atti deliberati dal principale organo istituzionale delle Nazioni Unite.
30, contro le 82 incisioni prodotte dal pittore spagnolo, prima dell’iconico Saturno divoratore: Los desastres de la guerra. Quanta irriverenza, i rappresentanti di 193 Paesi riescono a trovare solo 30 diritti per l’uomo, mentre un artista a cavallo tra l’antico e il moderno riesce, da solo, a trovare 82 rappresentazioni di atroci violazioni degli stessi.
Principi non vincolanti e non esortativi – sorge spontanea una domanda: qualcuno resiste allo scontro con la vita? I bollettini al momento segnano:
Art. 3 – affogato nel mediterraneo nel tentativo disperato di salvare i figli
“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”
Art. 5 – spento, stremato, in un bunker a Kabul
“Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti”
Art.6 – caduto dalle scale di una caserma a Roma
“Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica”
Art.8 – sfigurato con l’acido dal compagno geloso
“Ogni individuo ha diritto ad un’effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge”
Art.12 – impiccato dopo l’ennesimo attacco di bullismo
“Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni”
Art. 19 – lapidato
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato perla propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”
Art. 26 (2) – morto umiliato, in un conflitto a fuoco con il Ministro dell’Istruzione Valditara.
“L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace”
Tanti sono i dispersi e tanti ancora i corpi da sottoporre a riconoscimento.
Di Antonio Floriani