Un breve articolo che sia celebrazione di quello che sarà il nostro futuro attraverso la visione digitale piuttosto che dell’intelligenza artificiale.

Perché il futuro è già nel nostro presente, declinato verso l’indeclinabile positivo che ci sarà da scrivere e che ancora non siamo in grado di immaginare, tanto è ampia la prateria sulla quale dovremo far correre la nostra creatività. Per darci una condizione sempre migliore, qualsiasi aspetto sia, della nostra vita. Prateria sulla quale faremo sì che corra la meglio intelligenza, per non essere di meno rispetto a ciò che la ragione ha da sempre e di meglio portato in dote a tutta l’umanità.

Io sono la carta e il mio monito sia ad imperitura memoria, perché il futuro sia all’altezza della mia storia, lo sviluppo digitale non mi dimentichi e non dimentichi che c’è stato un periodo nel quale io, la carta, non esistevo. Provate (senza estendere l’analisi a tutto ciò che di me utilizzate, biglietti da visita compresi) ad immaginare che mondo fosse senza i libri e senza i giornali. Tutto era tradizione orale.

Prima del mio avvento, idee affidate alla memoria e a una coerenza intellettuale incontrollabile, senza la possibilità di essere fissata in regole da me testimoniate in modo inconfutabile. Pensate poi a tutti coloro che hanno provato a distruggermi, nel contempo distruggendo libertà declinata in libri, e al danno procurato alla crescita intellettuale delle popolazioni (vi sovviene qualche rivoluzione culturale dagli occhi a mandorla? I danni vi si rappresentano?).

Di contro pensate che spettro di crescita di libertà ho rappresentato io, la carta, sempre declinata in libri, quelli scolastici. Da fenomeno di élite ho trasformato in opportunità, in fatto planetario, la scolarizzazione. Permettendo a tutti di realizzare aspettative sempre meno di élite.

Mi fermo e non vi appesantisco. Chiedo a tutti coloro che ne avranno il potere, attraverso la genialità, di fare sì che pensiate ad eliminarmi tutte le volte che mi riterrete inutile. Chiedo altresì che chi disegna il futuro, attraverso mondi digitali o artificiali, sia capace di avere la misura del successo attraverso il confronto costante con ciò che io ho rappresentato per la storia del mondo. E sia un confronto costante.

Sperando in primis che si possa non togliere dalle mani di nessuno libri e giornali, soprattutto a coloro che la libertà delle parole amano accarezzarla con i polpastrelli.

Infine vi metto alla prova: che digitalizzazione sia, ma anche della carta igienica.

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