Niente da fare per Adamo ed Eva: la Cassazione ha stabilito la legittimità del licenziamento intimato dalla Paradiso Terrestre SpA. Sono fuori.

La vertenza aveva preso spunto da un licenziamento per giusta causa impugnato per la mancata affissione del codice disciplinare in bacheca, che prevedeva il divieto di mangiare la mela proibita. A nulla è valsa la difesa dei due custodi del giardino della società, che in entrambi i gradi di giudizio hanno sostenuto di avere agito in buona fede, ed in ciò anche istigati da un rappresentante dell’azienda, il Dott. Serpente. Conoscevano la policy dell’azienda, ma hanno ugualmente agito.

A nulla, anche, sono valsi i precedenti giurisprudenziali delle aziende concorrenti, ebraiche e arabe, che per analoghi comportamenti hanno adottato sanzioni conservative per i custodi dei loro giardini. Nelle motivazioni della sentenza si legge che era assolutamente chiara e nota a tutti i dipendenti la policy aziendale: in cambio del giardino (del quale, vieppiù, Adamo ed Eva erano i custodi), della non conoscenza del bene e del male, dell’inconsapevolezza di se stessi e delle cose, dell’immortalità, dicevamo, in cambio di ciò una semplice regola di comportamento: non mangiare il frutto proibito.

Avere trasgredito alle regole, al di là della colpa grave in sé, ha minato il futuro della società, che ha riscoperto al proprio interno una corposa frangia di emulatori. Il sindacato, che ha sostenuto per un po’ la battaglia legale dei due sfortunati mangiatori di mela, tace. Ed è stato accusato, in particolare da Adamo, di avere abbandonato il campo troppo presto, accampando insostenibilità delle ragioni della difesa (a dire di Adamo causa lo scarso appeal di tesseramento della vicenda).

Si adombra che il timore di parte sindacale sia il rischio del venir meno a una delle proprie regole fondanti: l’ortodossia dei principi. Aspettiamo chiarimenti. Ora, a seguito di questa storica sentenza, la società civile è spaccata in tre. Coloro che sposano la posizione dell’azienda, alias i poteri forti, tutti i giorni a cercare di espiare una non ben definita colpa, anche attraverso il tentativo di somatizzare tutti i mali del mondo. Dall’altra parte, all’estremo, il saccheggio indiscriminato e irrazionale di tutte le mele nei giardini di aziende e privati.

Infine la terza via, la media via: la Dc della dieta equilibrata dei frutti, nessuno proibito, tutti in alternanza moderata sulle nostre tavole, a sostegno di una politica che liberi le teste dai sacchi; a sostegno del piacere, sostenibile, in ogni forma possibile, prima di tutto nella testa, in compresenza con ogni sua forma sostenibile. È la via di Eoo al piacere del bello del piacere! Adamo ed Eva, intervistati da noi: “Sentiamo la vicinanza di Eoo, abbiamo gradito il sostegno del vostro giornale, abbiamo gradito l’impegnò speso per la nostra riabilitazione. Stiamo pensando a un partito e abbiamo già scritto lo statuto. Articolo uno e unico: godiamo del piacere del sole e di tutto ciò che ci sta sotto, che sia piacevole e che ci faccia godere di tutto ciò che il sole baci. Il bello, e tutti i belli dentro”.

Adamo ed Eva, il mondo ha sempre speso poco tempo per capire veramente la loro sostanza. Sicuramente meriterebbero una diversa iconizzazione. Prima o poi chissà, anche un dossier sulla loro storia, per scoprire cose c’era dietro la mela. Come è andata veramente.

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