
Facile come respirare.
Tante volte la ricerca del conforto è più facile e a portata di mano di quanto non si pensi. Ci affanniamo per cercare modi, metodi, sostanze, pratiche, letture, aiuti di ogni tipo, poi per caso, una qualsiasi circostanza, la più imprevedibile che si possa immaginare, ci riporta all’uso della semplicità per metterci in uno stato di conforto. Respirare. Riappropriarsi della consapevolezza del nostro corpo è sentire il respiro, che diamo per scontato ma che non ascoltiamo più.
Pensate alla nascita. Come deve essere andata? Ci siamo trovati per nove mesi nella pancia della mamma, si pensi al massimo conforto possibile, come il mito della caverna, il nostro mondo era lì, caldo, senza stress, rumori o fatiche. Ad un certo punto, non si sa bene quale miracolo della vita, è giunto il momento di uscire. Se immaginiamo i momenti del parto, che casino, confusione, stress, fatica, disturbo, a volte qualcuno che ti sale sulla pancia, bah.
E allora, dopo tutto questo, eccolo: un corpicino muto e inerte, preso per i piedi e a testa in giù, braccia cadenti, sembra senza vita. Ma all’improvviso un rigurgito, parte il primo respiro. Dopo tutto questo trambusto credo sia per il neonato come ritrovare la sensazione di quando era nella pancia.
Già il respiro. Quante volte ci capita di pensare a questa funzione fondamentale, primaria , della nostra esistenza? Quasi mai, in tutta sincerità ho dedicato attenzione al respiro rarissimamente, come quasi tutti credo, intendendo come pensiero quello concentrato appositamente a fare e a sentire questa cosa. Poi esiste una condizione che ci porta a concentrare la nostra attenzione sul respiro: lo stress. Una delle tante parole chiave dei nostri tempi, a cui ricorriamo per giustificare spesso il nostro stato di conforto alterato e mancato. E allora scopriamo che la respirazione, oltre che una funzione vitale, diventa un esercizio la cui pratica risulta fondamentale per aumentare il proprio stato di benessere. Non entro nell’analisi scientifica della respirazione, mi annoierei a cercare di capire e vi annoierei. Ma entro direttamente al punto che mi interessa condividere con voi: quale il benessere di una corretta respirazione, quale la corretta respirazione tecniche di respirazione, pratiche di respirazione.

In questo senso intendiamo esercizi dedicati al controllo della respirazione, per raggiungere l’altro aspetto che la stessa può garantirci: il benessere mentale. Che sia una pratica fine a se stessa, oppure all’interno di esercizi yoga, o di meditazione, buddista zen o altro, il controllo della respirazione credo sia una delle pratiche più efficaci per garantirsi la pace interiore e un po’ di equilibrio fra mente e corpo.
Respiro a labbra socchiuse: questa tecnica è utile a rallentare la frequenza del respiro e ad acquisire allo stesso tempo maggiore consapevolezza e attenzione sullo stesso. Rilassa collo e spalle, possibilmente senza pensare a nulla. Inspira dal naso, con la bocca chiusa, contando fino a 2. Socchiudi le labbra come se stessi fischiando. Espira lentamente soffiando l’aria dalla bocca, contando fino a 4. Ripeti la sequenza per alcuni minuti.
Respirazione diaframmatica: questo esercizio è alla base di una maggiore consapevolezza nell’uso del diaframma.
Sdraiati sulla schiena, con la testa supportata da un cuscino e le gambe leggermente piegate. Metti la mano destra in mezzo al petto, all’altezza del cuore e la mano sinistra sul plesso solare, subito sotto l’ombelico. Inspira lentamente dal naso, percependo con la mano lo stomaco che preme. Tieni la mano sinistra completamente ferma, mentre espiri con le labbra socchiuse, contraendo i muscoli dello stomaco. Ripeti la sequenza per alcuni minuti.
Respiro a narici alternate: questa pratica migliora la funzione cardiovascolare e riduce il battito cardiaco a riposo. Suggerisco di praticarla a stomaco vuoto. Cerca di mantenere il respiro costante per tutta l’esercitazione.
Siediti in una posizione comoda. Alza la mano destra verso il naso e premi il medio e il pollice, fino a toccare le narici dall’esterno, lasciando le altre dita libere. Dopo un espiro chiudi la narice destra con il pollice destro. Inspira dalla narice sinistra e poi chiudila con il medio. Rilascia il pollice ed espira dalla narice destra. Inspira dalla narice destra e poi chiudi la narice con il pollice. Rilascia il medio dalla narice sinistra ed espira da questo lato. Ripeti questo ciclo di apertura narice, inspiro, espiro, chiusura narice, prima da un lato e poi dall’altro, per 5 minuti.Termina la sessione con un espiro finale dal lato sinistro.
Bene a questo punto il mio saluto: Waldheim*, e non dimenticatevi di respirare.
*Waldheim, direte voi , che c’entra? per la verità fu segretario generale delle Nazioni Unite, ma il suo nome era usato da Marenco, comico della scuderia Arbore, per salutare al termine delle sue pieces. Lo copio, anche perché mi ricorda musicalmente l’aria fresca di un bosco, che bene si associa al respiro.
Che bell’articolo! Consigli su cose importanti che tuttavia spesso tendiamo a trascurare. Waldheim!