
Nel cuore dell’Oceano Pacifico, sulle sponde dell’isola di Samoa, cresce un piccolo albero endemico alto poco meno di due metri. Si chiama Psychotria insularum, o matalafi in gergo locale, e le sue foglie possono essere utilizzate per trattare la febbre e il dolore con risultati paragonabili a quelli ottenuti dall’ibuprofene.
A suggerirlo è uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati della Victoria University di Wellington, in Nuova Zelanda, che hanno valutato l’efficacia delle foglie di Psychotria insularum nel trattamento di malanni e condizioni cliniche come dolore muscolari o febbre.
Il matalafi ha un aspetto molto particolare: piccoli fiori bianchi e bacche rosse lucide, che spuntano tra grandi foglie verdi, utilizzate da tempo nella medicina tradizionale samoana per trattare malattie e infiammazioni.

Il team, guidato da Seeseei Molimau-Samasoni, ha esaminato le proprietà benefiche della pianta, scoprendo come il fogliame della pianta sia ricco di rutina e nicotiflorina, due composti noti per i loro effetti antinfiammatori e neuroprotettivi.
I nativi dell’isola di Samoa, nel Pacifico meridionale, usano da tempo questo metodo naturale per un’ampia varietà di disturbi. “Le foglie di matalafi –osserva Helen Woolner della Victoria University – possono ridurre il sovraccarico di ferro che può verificarsi in caso di trasfusioni di sangue e possono agire anche in contrasto a numerose condizioni cliniche”.
“Sarà necessario approfondire le indagini su questa pianta – conclude Andrew Munkacsi, terza firma dell’articolo – ma i nostri risultati suggeriscono che Psychotria insularum possa essere veramente utilizzato”.