
13 ottobre: Giornata Internazionale per la prevenzione dei disastri naturali. Istituita dall’Onu nel 1989, è nata per diffondere la conoscenza sui disastri naturali, sensibilizzare e infondere consapevolezza sull’importanza delle pratiche delle mitigazione dei rischi per ridurre le calamità naturali.
Eliminare i disastri non è possibile, ricordavano le Nazioni Unite in un discorso passato alla storia, ma si possono ridurre i rischi. Rischi che, se non tempestivamente arginati, si traducono in danni e vite spezzate. L’impatto delle emergenze sembra infatti crescere ogni anno. Tra terremoti, uragani, tsunami, inondazioni e incendi, milioni di persone sono vittime frequenti della forza incontrollabile della natura.
“La data del 13 ottobre – ha dichiarato l’Unesco – ricorda a tutti che il rischio è dietro l’angolo e le conseguenze dei disastri naturali si misurano sia in vite umane, che in danni ingenti ai territori, alle attività produttive e agli insediamenti urbani coinvolti. Prevenzione e anticipazione sono elementi chiave su cui gli Stati e le Nazioni Unite si concentrano sempre più, dando importanza alle capacità delle comunità, presenti sul territorio, di rispondere alle sfide che il cambiamento climatico costringe ad affrontare”.

La prevenzione, dunque, prima di tutto. Una vera e propria parola d’ordine. Per giocare d’anticipo e cercare di arginare l’impatto delle calamità naturali, è importante saper riconoscere i segnali della natura, così da garantire un’azione tempestiva e mitigare l’impatto di un disastro naturale, ma soprattutto concentrarsi su studi metereologici e di settore per prevenire le calamità.
Anche l’Italia deve sentirsi colpita dal problema. La sua conformazione fisica e la posizione geografica la espongono a rischi climatici e idrogeologici elevati. Nel 2021, sono stati più di 1400 gli eventi estremi, con un aumento del 65% tra grandinate, nubifragi, bufere e tempeste di vento alternate a ondate di calore.
È importante che la cura per l’ambiente e l’attenzione a queste problematiche vengano trasmesse di generazione in generazione, allineandosi con gli obiettivi dati dall’Onu e dall’Unione Europea in vista del 2030. La Giornata Internazionale per la prevenzione dei disastri naturali serve come monito per non farci dimenticare quale sia il cammino da percorrere, assicurandosi un dettaglio fondamentale: che sia il mondo intero ad assumere una maggiore consapevolezza delle pratiche necessarie per ridurre le catastrofi naturali e allungare la vita del nostro pianeta.
Per quanto mi riguarda, dovrebbero esserci 364 Giorni di Tutela del Pianeta + il 13/10.
Non si capisce bene, perché i governanti preferiscano spendere miliardi a posteriori delle catastrofi per ripristinare cose e persone, piuttosto che spendere di meno con la prevenzione (e salvando vite…)!